Gli attacchi di panico sono descritti come un’improvvisa manifestazione di ansia che raggiunge il suo picco d’intensità entro 5-10 minuti dall’esordio.

L’attacco di panico è spesso accompagnato da sensazioni fisiche come:

  • Palpitazioni e aumento della frequenza cardiaca
  • Sudorazione eccessiva
  • Dolore al petto
  • Nausea
  • Vertigini
  • Sensazione di soffocamento
  • Paura di morire e di impazzire
  • Brividi e vampate di calore

Chi ha avuto esperienza degli attacchi di panico li descrive come un’esperienza improvvisa ed inaspettata e, spesso, la paura di avere un nuovo attacco di panico diventa molto forte.

il singolo episodio può generare in un vero e proprio disturbo da attacco di panico, in cui la persona si trova rapidamente all’interno di un circolo vizioso del panico.

Caratteristiche del disturbo di panico

La caratteristica principale del disturbo di panico è la presenza ricorrente e inaspettata degli attacchi di panico seguito da un periodo di almeno un mese durante il quale la persona riporta la paura di avere altri attacchi.

La persona può inoltre evitare le situazioni in cui teme si possa ripresentare un nuovo attacco di panico mondificando così il suo comportamento.

Questo in poco tempo può creare un profondo disagio nella persona.

Attacchi di panico: la paura della paura

Secondo il modello del circolo vizioso del panico di Clark, vi è uno stimolo scatenante che viene percepito come minaccioso attivando le sensazioni somatiche del panico come palpitazioni, dolore al petto, nausea, tremore, tachicardia ecc.

Successivamente vi è un’interpretazione catastrofica delle sensazioni mentali e somatiche che accompagnano questa preoccupazione come ad esempio “E se mi sta venendo un’infarto?” “Non respiro..e se svengo?”.

Tutto questo porta ad un aumento della preoccupazione e ad un incremento delle sensazioni somatiche fino a causare un vero e proprio attacco di panico.

Se si mettono in atto degli evitamenti o comportamenti protettivi le manifestazioni di ansia diminuiranno con la conseguenza cronicizzazione dell’ansia.

Dopo il primo attacco di panico vi sono alcuni elementi che intervengono a mantenere questa situazione:

  • Attenzione selettiva alle proprie sensazioni interne. La persona pone inoltre particolare attenzione alle situazioni temute, allo scolpo di verificare la presenza di segnali che potrebbero scatenare l’attacco di panico
  • Comportamenti protettivi che hanno lo scopo di prevenire l’attacco di panico
  • Evitamento di tutte quelle situazioni che la persona ritiene possano favorire la comparsa dell’attacco di panico

Il trattamento degli attacchi di panico

Le linee guida internazionali (NICE National Istitute for Health and Clinical Excelence, 2011) indicano la terapia cognitivo- comportamentale, insieme al training di rilassamento, come i trattamenti più efficaci per la cura degli attacchi di panico.

Il terapeuta cognitivo-comportamentale lavora insieme alla persona nell’identificare insieme quali sono le sensazioni corporee, le reazioni emotive e i pensieri presenti durante l’attacco di panico ed eventuali comportamenti messi in atto per proteggersi da eventuali attacchi.

Questo ha lo scopo di individuare la causa e una spiegazione personale all’attacco di panico e individuare insieme delle strategie volte ad aiutare la persona a superare la paura delle sensazioni fisiche di ansia.